PARCO DELLE GOLE DELLA BREGGIA

Fontana al Prato delle Streghe
Il prato delle streghe è una radura che si incontra lungo il percorso che attraversa il parco naturale delle Gole della Breggia, nella parte bassa della Valle di Muggio (Ticino, Svizzera), tra i comuni di Castel san Pietro, Balerna, Morbio Inferiore e Breggia. La superficie complessiva del parco è di 65 ettari. Il parco si articola attorno al letto del fiume Breggia che ha scavato nel tempo un profondo solco nello strato minerale. Il parco ospita oltre a vari edifici anche il Mulino del Ghitello, vestigia dell’attività estrattiva del Cementificio Saceba, oggi trasformato e riusato.
Il paesaggio naturale è di grande rilievo soprattutto dal punto di vista geologico e paleontologico poiché si compone di rocce affiorate con una stratigrafia che copre un arco temporale che va dal Giurassico (205-142 milioni di anni) al Cretacico (142-93 milioni di anni).

Lo strato geologico che contraddistingue il luogo denominato “Prato delle Streghe” è il “Rosso Ammonitico”, così detto per la presenza di fossili di ammoniti, molluschi cefalopodi marini estinti, caratterizzati da una conchiglia che si sviluppa in forma di spirale. La fontana è costruita con alcune delle pietre che compongono la sequenza geologica del parco: Calcare di Moltrasio e Maiolica Lombarda (biancone) per le pareti, Rosso Ammonitico per il fondo.

Il disegno della fontana evoca una spirale e un pozzo, la pianta è un cerchio di 150 cm di diametro, le pareti in pietra hanno uno spessore di 40 cm, il cerchio interno misura 70 cm. I corsi di pietre del muro del pozzo non sono posati in orizzontale, come nei muri tradizionali ma giacciono su un piano di posa inclinato di 10°, a ricordare il paesaggio degli strati geologici che emergono dal suolo. Il piano inclinato applicato alla forma cilindrica del pozzo definisce un colmo della muratura che disegna una sorta di spirale. Il muro del pozzo nasce da terra e ha un colmo a 1 metro dal suolo. All’interno della parete è posizionata la bocchetta per l’acqua e sulla testata del muro è posizionato il pulsante per azionare il getto d’acqua temporizzato. Il pulsante è composto da una campana di forma semisferica costruita battendo una lamiera su una forma in legno appositamente sagomata, la sua superficie non risulta liscia ma presenta un caratteristico aspetto “martellato”, piacevole al tatto.

Le pareti della fontana sono di pietre dal colore grigio o bianco, il fondo è pavimentato con pietre rosse che rivelano la vividezza del loro colore, quando bagnate. L’acqua defluisce un po’ misteriosamente attraverso le fughe drenanti della pavimentazione.

E. Sassi – maggio 2019

Foto di Marcelo Villada Ortiz

ARCHITETTO

Enrico Sassi (1965) architetto. Svolge attività professionale e didattica. Coordinatore del”Laboratorio Ticino” USI Academia di architettura, Mendrisio. Già docente di “Progetto Urbano” presso l’Accademia di architettura di Mendrisio; dal 1998 è redattore nella rivista svizzera di architettura e urbanistica “archi”. È titolare di uno studio di progettazione a Lugano.

Scheda tecnica fontana

Progetto: 2017 – 2018
Fotografie: Marcelo Villada Ortiz
Committente: Fondazione Parco delle Gole della Breggia
Architetto: Enrico Sassi
Direzione Lavori:: Enrico Sassi
Collaboratori: Irene Lucca, Roberta Blasi
Ingegnere: Comal.ch
Scavo: Riva Costruzioni SA

Idraulico: Neoservice Sagl Costruzione Fontana: LS Pavimentazioni SA
Fabbro: ES metalcostruzioni Sagl